domenica 18 maggio 2008

Ode a Slatan Ibrahimovic

allora: ho passato gli ultimi mesi senza avere dubbi sul fatto che anche quest'anno la mia beneamata inter potesse vincere il campionato a mani basse, tanto da seguire le partite piuttosto superficialmente...poi succede che slatan si storpia...si esce dalla coppa dei campioni, la juve ma soprattutto la roma cominciano a macinare...
le gambe dei nostri non reggono più...spogliatoio sfilacciato...e si arriva ad avere un solo punto di vantaggio...cazzo uno solo...e ricky d'urso non mi farebbe vivere tranquillo almeno per sei mesi...e invece... fino al sessantacinquesimo ero in preda ad attacchi apoplettici davanti il televisore...poi ciondolino mancio mi fa entrare lo slatan gazz...quaranta giorni senza tastare l'erba di un campo da calcio...e che mi fa lo svedese?...doppietta gazz...e qui si gode...si gode veramente...comincio a piangere...gli occhi sono gonfi e grido tanto da spaventare mia madre che accorre giù nell'usufruibile rischiando l'osso del collo nelle scale di granito lucido solo per sincerarsi delle mie condizioni...che dio la benedica...adesso penso a me e alla bonanima di mio zio mario.
Mario Pozzi era un dipendente alitalia che ricopriva il compito di accompagnare nelle trasferte l'inter...quella dei record...dei tre tedeschi...del presidente pellegrini, con il trp in panca...ricordo che la prima volta che li andai a trovare era il 1988...avevo nove anni...ed ero già interista...perchè fino a poco tempo prima ci giocava un tale karl heinz, e mi piaceva pronunciarne il cognome...rumenigge...niente, allora che fa mio zio?...prende una giornata di ferie e mi porta con mio fratello ad appiano gentile...abbiamo assistito a più di un'ora di allenamento,m con tanto di partitella in cui zenga, nelle vesti insolite di attaccante, faceva gol in rovesciata...matteoli da un lato seduto su un pallone sembrava annoiarsi parecchio...berti che pigliava per culo, imitandolo, il trap...mamma mia...grazie zio. questo scudetto e la mia felicità è per te.
e adesso basta che vado ar bare a bermi una cosa...che ne ho bisogno assai.

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